Cui sutu, di cui sutu, ce atu nom?

Ciò che colpisce innanzitutto il visitatore che giunge a Vivaro, ma anche il bambino che vi muove i primi passi, è l'immensa distesa di sassi e ciascun sasso nella sua peculiarità.

Sassi calcarei, soprattutto, che biancheggiano anche sulle pareti delle case più antiche e degli edifici eretti a scopi sociali o religiosi, indicando il loro principale impiego nei secoli. Ora biancheggiano decisamente anche nelle foto prese dal satellite!

Sassi duri, come la vita condotta in passato in queste lande desolate, nella quale abbiamo spesso cercato di immergerci con gli alunni della nostra scuola (vedi manifestazioni) con lo scopo di conoscere più a fondo la nostra realtà e noi stessi.

Tali immersioni hanno provocato una continua curiosità/attenzione nei confronti del territorio e dei suoi abitanti presenti e passati, quindi una continua attività di ricerca e diversi prodotti.

Il centro visite frutto del progetto 'Pierditi intun got di aga': Osservatorio della flora e della fauna dei magredi di Vivaro.

 

L'edificio, situato presso il laghetto dei pescatori, sulla strada Vivaro-Rauscedo, appena fuori dal capoluogo, è di proprietà del Comune di Vivaro.

È sede ecomuseale della cellula I magredi di Vivaro, facente parte dell'Associazione Lis Aganis, ecomuseo delle dolomiti friulane.

È visitabile nel corso di manifestazioni o su prenotazione.

 

Per informazioni e prenotazioni:

Associazione Lis Aganis n. tel 0427 764425

Scuola Primaria di Vivaro n. tel 0427 97103

 

Guida alle piante del magredo curata dall'Università di Trieste

Guida on line facilitata per la scuola

Guida on line alle piante del prato stabile adiacente l'ingresso al percorso nei magredi

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