IL PROGETTO

DIDATTICA SITUATA NEI MAGREDI

Il progetto ha coinvolto e coinvolge l’intero plesso scolastico della Scuola Primaria di Vivaro, appartenente all'Istituto Comprensivo di Maniago (PN), composto da un’unica sezione di cinque classi per complessivi 86 allievi e 7 insegnanti. Viaggia in parallelo con l'insegnamento della lingua friulana e, unitamente ai progetti legati a quest'ultimo, caratterizza la scuola.
Nel plesso di Vivaro, la quasi totalità degli alunni si avvale dell’insegnamento della lingua friulana; è molto sentita nel territorio l’esigenza di salvaguardare cultura e tradizioni, ma la lingua, mentre è di uso comune tra gli adulti in qualsiasi contesto, viene poco utilizzata con e tra i bambini.
Sempre meno bambini conoscono e vivono gli ambienti esistenti nel territorio in cui risiedono, se non tramite l’intervento della scuola e attraverso attività che prevedano un contatto diretto con gli ambienti stessi, un operare al loro interno.
Ciò si presume corrisponda ad un disinteresse crescente anche da parte degli adulti nei confronti dell’aspetto naturalistico del territorio, seppure riconosciuto come speciale a livello europeo (è soggetto a tutela come zona Sic e ZPS, in particolare la zona dei magredi).
Necessita dunque un affinamento di strumenti di esplorazione e conoscenza dell’ambiente naturale ed antropico per tutti gli alunni ed in particolare per quelli di nuova appartenenza al territorio, utilizzabili poi per la divulgazione e la produzione di cultura per e con il territorio, anche tramite la mediazione della lingua locale.

"Lo spazio si pensa, i luoghi si abitano.

Lo spazio si attraversa, nei luoghi si sosta.

Lo spazio è l'astratto, il luogo il concreto.

Tuttavia, il luogo non è solo uno spazio determinato,

particolare, definito da coordinate precise.

Il luogo è qualcosa che ha a che fare con la memoria,

con le emozioni e con il desiderio.

I luoghi si riconoscono - si odiano e si amano -,

gli spazi semplicemente si attraversano.

I luoghi sono, in prevalenza, figure della differenza e della qualità,

gli spazi dell'uniformità e della quantità.

Nel luogo domina il significato del raccogliere e del riunire,

nello spazio quello dell'intervallo, della separazione,

del confine e del conflitto.

Ma se anche, per legge, posso farti spazio o negartelo,

 è solo nel luogo che ti posso accogliere.

E' solo qui, dunque,

che l'ospitalità può aver luogo."

P. Gallici

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